In sole 24 ore è il secondo oligarca russo trovato morto insieme a moglie e figlia.
Serghej Protosenia, ex top manager di Novatex è stato trovato morto in Spagna. Un altro oligarca russo con una fine tragica. Questa volta con una distanza di sole 24 ore dalla scoperta di Vladislav Avayev, ex vice-presidente di Gazprombank. Aumenta il mistero intorno a queste figure vicine al Cremlino.
E’ successo nella villa di Lloret de Mar, sulla costa di Barcellona in Spagna dove l’oligarca russo stava trascorrendo le festività pasquali. Sergey Protosenya si è suicidato dopo aver ucciso la moglie Natalya, 53 anni, e alla figlia Maria, 15. L’uomo è stato trovato impiccato, mentre la moglie e la figlia avevano sul corpo segni di accoltellamento. A trovare i cadaveri è stato l’altro figlio che si trovava in Francia, nella residenza abituale della famiglia russa.
Protosenya era l’ex vicepresidente di Novatek, azienda produttrice di gas naturale liquefatto, una delle più importanti al mondo. Secondo le stime, questa posizione avrebbe giovato all’oligarca un patrimonio di 440milioni di euro. Dove sono stati trovate le vittime, nella villa spagnola c’erano sei automobili di lusso e diverse mazzette da 10.000 euro ciascuna. Sulla scena del crimini è stato trovato un coltello e un’ascia insanguinate.
Il mistero degli oligarchi russi
L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella di omicidio-suicidio. La mamma e la figlia sarebbero state assassinate nel sonno, i corpi infatti sono stati trovati nelle stanze da letto. Il corpo di Protosenya è stato trovato in giardino impiccato con le armi vicino.
Non è il primo caso di omicidio o suicidio di oligarca russo in questi mesi di guerra. Il secondo a distanza di sole 24 ore. A Mosca, 24 ore prima, Vladislav Avayev, ex vice-presidente di Gazprombank, ha ucciso moglie e figlia con una pistola Stechkin, in dotazione ai servizi segreti e forze speciali russe, per poi uccidersi con la stessa arma. Il mistero intorno agli oligarchi russi si infittisce, forse scelgono questa strada per non finire uccisi dal loro stesso governo o finire nel mirino delle sanzioni occidentali.